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Prysmian HQ

Data Centers of the future are here

Spazi di lavoro senza gerarchie
11/9/2017
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Un luogo unico per lavorare, un vasto spazio estroverso, i cui valori dell’architettura si aprono verso l’esterno, grazie alla trasparenza e alla luminosità. Un intervento rispettoso della memoria industriale del complesso, votato ora alla contemporaneità grazie ai concetti di sostenibilità e smart working. Il progetto è dello studio Maurizio Varratta Architetto e DEGW, brand del Gruppo Lombardini22.

Una riconversione sostenibile e ambiziosa

La vasta struttura è composta da quattro corpi di fabbrica intervallati a loro volta da due serre bioclimatiche: spazi vetrati a tripla altezza caratterizzati dalla presenza di aree verdi, luoghi di relazione e sistemi di collegamento orizzontali e verticali che connettono tra loro i vari corpi di fabbrica destinati agli uffici.

Nel 2011 Prysmian Group, leader mondiale nella realizzazione di cavi per applicazioni nel settore dell’energia, delle telecomunicazioni e di fibre ottiche, decise di presentare un progetto di riconversione dell’area molto ambizioso che prevedeva il suo riutilizzo e recupero come sede degli uffici e dei laboratori. Il complesso edilizio avrebbe quindi conservato la sua vocazione produttiva ma doveva necessariamente rimodificarsi per adattarsi alle nuove necessità d’uso anche in funzione delle nuove esigenze energetiche e ambientali.
La conservazione dell’immagine, degli ingombri e delle geometrie iniziali dell’intero complesso è stata quindi rivisitata secondo le mutate esigenze d’uso e in funzione di una sostenibilità ambientale ormai irrinunciabile. 

Il nuovo edificio non consuma suolo vergine, segue i principi del “costruire sul costruito”, utilizza anche parte delle vecchie fondazioni, non ha parti interrate e quindi non sono stati necessari nuovi scavi. I materiali con cui è stato costruito sono in parte riciclati e tutti riciclabili.

L’headquarter Prysmian a Milano è un complesso edilizio caratterizzato da una forma architettonica apparentemente semplice e tecnologicamente molto avanzata che segue i principi più attuali legati alla sostenibilità energetica, alla qualità ambientale e al rispetto per l’ambiente. L’edificio preesistente è stato completamente demolito e tutti i materiali che lo componevano sono stati riciclati. Garantisce una qualità di vita ai suoi occupanti nel rispetto dei più elevati standard internazionali. (M. Varratta)

Le serre

A caratterizzare la sede milanese di Prysmian Group concorrono soprattutto le serre a tripla altezza, di collegamento con i blocchi uffici. Con queste oasi verdi completamente fruibili si ottengono sensibili vantaggi legati all’illuminazione naturale, alla regolazione del microclima e migliori prestazioni energetiche complessive. Le serre contribuiscono in modo significativo al miglioramento della qualità del lavoro in team, attivando dinamiche flessibili e informali in cui la relazione professionale cresce grazie al dialogo, alla collaborazione e al benessere ambientale. La copertura delle serre è costituita da una struttura a falde inclinate tamponata con dei serramenti in alluminio caratterizzati da ampie vetrate; le falde rivolte a nord favoriscono l’illuminamento naturale, senza apporto di calore, dei blocchi ufficio che si affacciano su di esse e sono dotate di parti apribili per favorire nella stagione estiva il raffrescamento naturale.

Vista sul complesso

I tre corpi di fabbrica connessi dalle serre si sviluppano su tre livelli. Sono occupati dagli uffici in open space, dalle sale riunioni, dalle aree relax e dagli archivi localizzati nei sottotetti; nel terzo blocco, dove è stata prevista una sopraelevazione parziale, sono stati ubicati gli uffici dell’alta direzione. Nel quarto blocco, di dimensioni inferiori a quelli precedenti, posto sul lato nord-est e separato dal complesso principale attraverso un elemento di collegamento vetrato, che occupa anche i primi tre livelli della ex torre di filatura dismessa, trovano posto le attività legate ai congressi, alla comunicazione e alla formazione con altre sale riunioni e spazi di supporto. L’ex torre di filatura, dove venivano progettate e testate le fibre ottiche, è l’elemento identificativo del passato industriale dell’area, un landmark che è diventato il simbolo della nuova sede Prysmian e su cui è stata posta la grafica identificativa delle società.

Spazi di lavoro

La consulenza di DEGW per l’interior design, lo space planning e la scelta degli arredi dialoga in modo armonico con l’architettura essenziale, minimale, tecnologica firmata dallo studio Varratta, a partire dai materiali scelti: vetro, alluminio anodizzato, acciaio inox, metacrilato. Lo stile dell’arredo volutamente sobrio si accende di colore nelle zone informali e nelle serre, dove la luce naturale ne esalta le cromie, valorizzandole. Il building ha rappresentato anche l’occasione per innovare le modalità legate al modo quotidiano di lavorare.

La principale sfida per DEGW è stata quella di intervenire in un processo che era già in atto, proponendo scenari nuovi e innovativi per una distribuzione orizzontale degli spazi di lavoro, senza gerarchie e in armonia con la trasparenza che connota l’intero progetto.
Gli ottimi risultati sull’impostazione del lavoro e sull’utilizzo degli spazi sono stati ottenuti grazie a una sinergia positiva tra le persone coinvolte e una forte relazione di partnership con il cliente rendendo concrete le parole chiave del progetto: semplicità, funzionalità, pulizia, collaborazione.
(A.Adamo)

Physical branding

Focus su funzioni, persone, azienda FUD Brand Making Factory, marchio del Gruppo Lombardini22 dedicato al physical branding e al communication design, ha collaborato con Interbrand per lo sviluppo del sistema di comunicazione integrata degli interni. FUD ha armonizzato il concept di Interbrand con il progetto architettonico di Maurizio Varratta e l’interior design di DEGW, grazie a un lavoro di physical branding e wayfinding puntuale e didascalico, rispettoso dell’architettura e delle esigenze quotidiane dell’azienda.

La brandizzazione degli spazi è evidente fin dalla reception, con l’insegna del marchio Prysmian posta sul bancone, realizzata in alluminio spazzolato con texture inclinata 45%. Lo spazio e l’azienda si raccontano attraverso il payoff e alcune frasi significative dislocate in alcune postazioni strategiche, infografiche ad effetto e attraverso le teche – contenenti i prodotti dell’azienda – progettate da FUD. I valori dell’azienda – in primis ‘linking the future’ – sono trattati con pellicole vetrate con funzione di infografica (su azienda worlwide), con testi in plexiglass spessorato bianco. Interbrand ha creato un codice alfanumerico e un sistema di pittogrammi che identificano gli spazi, sfruttando i vincoli architettonici e tramutandoli in opportunità.

Sfoglia qui tutte le foto del progetto.

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September 11, 2017
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September 11, 2017

Prysmian HQ

Un luogo unico per lavorare, un vasto spazio estroverso, i cui valori dell’architettura si aprono verso l’esterno, grazie alla trasparenza e alla luminosità.
Un luogo unico per lavorare, un vasto spazio estroverso, i cui valori dell’architettura si aprono verso l’esterno, grazie alla trasparenza e alla luminosità.

Un luogo unico per lavorare, un vasto spazio estroverso, i cui valori dell’architettura si aprono verso l’esterno, grazie alla trasparenza e alla luminosità. Un intervento rispettoso della memoria industriale del complesso, votato ora alla contemporaneità grazie ai concetti di sostenibilità e smart working. Il progetto è dello studio Maurizio Varratta Architetto e DEGW, brand del Gruppo Lombardini22.

Una riconversione sostenibile e ambiziosa

La vasta struttura è composta da quattro corpi di fabbrica intervallati a loro volta da due serre bioclimatiche: spazi vetrati a tripla altezza caratterizzati dalla presenza di aree verdi, luoghi di relazione e sistemi di collegamento orizzontali e verticali che connettono tra loro i vari corpi di fabbrica destinati agli uffici.

Nel 2011 Prysmian Group, leader mondiale nella realizzazione di cavi per applicazioni nel settore dell’energia, delle telecomunicazioni e di fibre ottiche, decise di presentare un progetto di riconversione dell’area molto ambizioso che prevedeva il suo riutilizzo e recupero come sede degli uffici e dei laboratori. Il complesso edilizio avrebbe quindi conservato la sua vocazione produttiva ma doveva necessariamente rimodificarsi per adattarsi alle nuove necessità d’uso anche in funzione delle nuove esigenze energetiche e ambientali.
La conservazione dell’immagine, degli ingombri e delle geometrie iniziali dell’intero complesso è stata quindi rivisitata secondo le mutate esigenze d’uso e in funzione di una sostenibilità ambientale ormai irrinunciabile. 

Il nuovo edificio non consuma suolo vergine, segue i principi del “costruire sul costruito”, utilizza anche parte delle vecchie fondazioni, non ha parti interrate e quindi non sono stati necessari nuovi scavi. I materiali con cui è stato costruito sono in parte riciclati e tutti riciclabili.

L’headquarter Prysmian a Milano è un complesso edilizio caratterizzato da una forma architettonica apparentemente semplice e tecnologicamente molto avanzata che segue i principi più attuali legati alla sostenibilità energetica, alla qualità ambientale e al rispetto per l’ambiente. L’edificio preesistente è stato completamente demolito e tutti i materiali che lo componevano sono stati riciclati. Garantisce una qualità di vita ai suoi occupanti nel rispetto dei più elevati standard internazionali. (M. Varratta)

Le serre

A caratterizzare la sede milanese di Prysmian Group concorrono soprattutto le serre a tripla altezza, di collegamento con i blocchi uffici. Con queste oasi verdi completamente fruibili si ottengono sensibili vantaggi legati all’illuminazione naturale, alla regolazione del microclima e migliori prestazioni energetiche complessive. Le serre contribuiscono in modo significativo al miglioramento della qualità del lavoro in team, attivando dinamiche flessibili e informali in cui la relazione professionale cresce grazie al dialogo, alla collaborazione e al benessere ambientale. La copertura delle serre è costituita da una struttura a falde inclinate tamponata con dei serramenti in alluminio caratterizzati da ampie vetrate; le falde rivolte a nord favoriscono l’illuminamento naturale, senza apporto di calore, dei blocchi ufficio che si affacciano su di esse e sono dotate di parti apribili per favorire nella stagione estiva il raffrescamento naturale.

Vista sul complesso

I tre corpi di fabbrica connessi dalle serre si sviluppano su tre livelli. Sono occupati dagli uffici in open space, dalle sale riunioni, dalle aree relax e dagli archivi localizzati nei sottotetti; nel terzo blocco, dove è stata prevista una sopraelevazione parziale, sono stati ubicati gli uffici dell’alta direzione. Nel quarto blocco, di dimensioni inferiori a quelli precedenti, posto sul lato nord-est e separato dal complesso principale attraverso un elemento di collegamento vetrato, che occupa anche i primi tre livelli della ex torre di filatura dismessa, trovano posto le attività legate ai congressi, alla comunicazione e alla formazione con altre sale riunioni e spazi di supporto. L’ex torre di filatura, dove venivano progettate e testate le fibre ottiche, è l’elemento identificativo del passato industriale dell’area, un landmark che è diventato il simbolo della nuova sede Prysmian e su cui è stata posta la grafica identificativa delle società.

Spazi di lavoro

La consulenza di DEGW per l’interior design, lo space planning e la scelta degli arredi dialoga in modo armonico con l’architettura essenziale, minimale, tecnologica firmata dallo studio Varratta, a partire dai materiali scelti: vetro, alluminio anodizzato, acciaio inox, metacrilato. Lo stile dell’arredo volutamente sobrio si accende di colore nelle zone informali e nelle serre, dove la luce naturale ne esalta le cromie, valorizzandole. Il building ha rappresentato anche l’occasione per innovare le modalità legate al modo quotidiano di lavorare.

La principale sfida per DEGW è stata quella di intervenire in un processo che era già in atto, proponendo scenari nuovi e innovativi per una distribuzione orizzontale degli spazi di lavoro, senza gerarchie e in armonia con la trasparenza che connota l’intero progetto.
Gli ottimi risultati sull’impostazione del lavoro e sull’utilizzo degli spazi sono stati ottenuti grazie a una sinergia positiva tra le persone coinvolte e una forte relazione di partnership con il cliente rendendo concrete le parole chiave del progetto: semplicità, funzionalità, pulizia, collaborazione.
(A.Adamo)

Physical branding

Focus su funzioni, persone, azienda FUD Brand Making Factory, marchio del Gruppo Lombardini22 dedicato al physical branding e al communication design, ha collaborato con Interbrand per lo sviluppo del sistema di comunicazione integrata degli interni. FUD ha armonizzato il concept di Interbrand con il progetto architettonico di Maurizio Varratta e l’interior design di DEGW, grazie a un lavoro di physical branding e wayfinding puntuale e didascalico, rispettoso dell’architettura e delle esigenze quotidiane dell’azienda.

La brandizzazione degli spazi è evidente fin dalla reception, con l’insegna del marchio Prysmian posta sul bancone, realizzata in alluminio spazzolato con texture inclinata 45%. Lo spazio e l’azienda si raccontano attraverso il payoff e alcune frasi significative dislocate in alcune postazioni strategiche, infografiche ad effetto e attraverso le teche – contenenti i prodotti dell’azienda – progettate da FUD. I valori dell’azienda – in primis ‘linking the future’ – sono trattati con pellicole vetrate con funzione di infografica (su azienda worlwide), con testi in plexiglass spessorato bianco. Interbrand ha creato un codice alfanumerico e un sistema di pittogrammi che identificano gli spazi, sfruttando i vincoli architettonici e tramutandoli in opportunità.

Sfoglia qui tutte le foto del progetto.

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September 11, 2017
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