Architettura della mobilità
Data Centers of the future are here

Ogni giorno, milioni di persone si muovono per raggiungere il proprio posto di lavoro, contribuendo, spesso inconsapevolmente, a un sistema che genera emissioni, congestione e stress. Ma proviamo a immaginare una città in cui il traffico scorre senza ingorghi, dove l’aria è più pulita e gli spostamenti sono rapidi ed efficienti. Cosa succederebbe se ripensassimo la mobilità, trasformandola in un’opportunità per migliorare la qualità della vita e ridurre il nostro impatto ambientale?
E se un’azienda potesse fare la differenza, non solo per i propri collaboratori, ma per l’intero ecosistema urbano? In Lombardini22 crediamo che ogni nostra scelta, sia in termini di mobilità aziendale che di progettazione urbana, abbia un impatto concreto sulla qualità della vita e sull’ambiente. Per questo, integriamo la mobilità sostenibile nei nostri progetti, riconoscendola come un elemento strategico nella definizione di città più fluide, efficienti e a misura d’uomo. Ripensare questo concetto significa, quindi, lavorare su più livelli: dall’organizzazione degli spostamenti quotidiani alla progettazione di edifici e infrastrutture che supportino una transizione ecologica reale e misurabile.
Un approccio multidimensionale per un sistema di mobilità accessibile e inclusivo
Non si tratta solo di un principio astratto, ma di un percorso concreto che si misura attraverso indicatori chiave. L’impatto ambientale è uno degli aspetti più urgenti: ridurre le emissioni di CO₂ e migliorare l’efficienza energetica sono priorità per ogni azienda consapevole. Questo si traduce nell'adozione di veicoli a basse emissioni, nell'elettrificazione dei trasporti e nella promozione di infrastrutture che riducano il consumo di suolo e ottimizzino lo spazio urbano.
Ma non è tutto. Un sistema efficiente deve garantire accessibilità e intermodalità, riducendo i tempi di percorrenza e integrando diverse soluzioni di trasporto: la possibilità di combinare treno, bici e trasporto pubblico in un unico spostamento è essenziale per creare un ecosistema di mobilità realmente efficace. Inoltre, deve essere equo e inclusivo, assicurando l’accessibilità universale alle infrastrutture di trasporto, affinché ogni cittadino – comprese le persone con disabilità o mobilità ridotta – possa usufruirne in sicurezza e senza barriere architettoniche ed economiche.
Il quadro normativo europeo: ESG e le direttive sulla mobilità sostenibile
Affrontare la mobilità sostenibile, tuttavia, significa anche inserirsi in un quadro normativo sempre più stringente. L'Unione Europea ha posto obiettivi ambiziosi per ridurre l'impatto ambientale del settore trasporti, riconoscendone il peso nelle emissioni totali di CO₂. Il Green Deal Europeo, presentato nel 2019, stabilisce che entro il 2050 le emissioni di gas serra dovranno essere ridotte del 90% rispetto ai livelli del 1990. Per raggiungere questo obiettivo, sono stati introdotti piani operativi concreti, tra cui il Fit for 55, un pacchetto di misure per ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030.
Un'altra misura chiave è il Regolamento UE 2019/631, che impone limiti stringenti sulle emissioni di CO₂ per auto e furgoni, accelerando il passaggio a veicoli a basse o zero emissioni. Parallelamente, la Direttiva UE 2014/94 (DAFI) punta a sviluppare infrastrutture per i combustibili alternativi, incentivando la diffusione di stazioni di ricarica elettrica e punti di rifornimento per veicoli a idrogeno e gas naturale. Inoltre, la normativa prevede che entro il 2035 non potranno più essere vendute auto nuove con motori a combustione interna.
Questi obiettivi normativi non riguardano solo i governi e le case automobilistiche, ma anche le aziende, che devono adattare le proprie strategie di mobilità per rimanere allineate alle direttive europee e contribuire concretamente alla transizione ecologica.
Governance della mobilità aziendale: il ruolo strategico del team ESG e del Mobility Manager
Il cambiamento, però, non avviene da solo: servono competenze, analisi e un approccio strutturato. Per questo motivo, in Lombardini22 abbiamo attivato il team ESG, un gruppo di professionisti che lavora per integrare pratiche di sostenibilità sia all’interno dell’azienda sia nei progetti che realizziamo. Il nostro approccio ESG included si traduce in una progettazione che incorpora tecnologie avanzate per l’efficienza energetica, un uso sostenibile delle risorse e un’attenta valutazione del territorio e del benessere delle comunità locali. Internamente, adottiamo strumenti avanzati come il CRREM (Carbon Risk Real Estate Monitor), che ci aiuta a minimizzare i rischi legati alla transizione ecologica, e l’analisi del ciclo di vita (LCA), che ci permette di misurare con precisione l’impatto ambientale degli edifici.
All’interno di questo approccio, la figura del Mobility Manager assume un ruolo centrale. Non si tratta solo di un professionista dedicato all’ottimizzazione degli spostamenti aziendali, ma di una figura chiave nell’intero processo progettuale. Il Mobility Manager lavora a stretto contatto con i team di progettazione per analizzare i flussi di mobilità, valutare le criticità e proporre strategie che migliorino l’accessibilità e la sostenibilità delle soluzioni urbane. Allo stesso tempo, opera internamente per sviluppare politiche di mobilità aziendale più efficienti e sostenibili, contribuendo alla riduzione delle emissioni e all’adozione di modelli di spostamento più intelligenti. Questa duplice funzione consente di integrare la mobilità sostenibile sia negli spazi che progettiamo sia nelle abitudini quotidiane della nostra organizzazione, trasformandola in un elemento essenziale per costruire città più vivibili e a misura di futuro.

Verso un ecosistema urbano fluido: mobilità e continuità spaziale
In questo senso, la mobilità sostenibile si estende ben oltre la scelta di mezzi di trasporto a basse emissioni, abbracciando anche il modo in cui strutturiamo lo spazio urbano e architettonico. La qualità dell’esperienza di mobilità (User Experience, UX) e il benessere degli utenti dipendono dall’integrazione armoniosa tra infrastrutture di trasporto, spazi pubblici e architettura. Si tratta principalmente di vivere la città in modo più intuitivo e accessibile.
Nel cuore della progettazione architettonica e urbanistica contemporanea si trova, quindi, una sfida cruciale: ripensare la mobilità in un’ottica integrata, dove edifici e infrastrutture non siano elementi isolati, ma parte di un ecosistema urbano fluido e sostenibile. È su questo principio che si basa il nostro approccio, il cui obiettivo è portare avanti una visione capace di unire innovazione, dati e un profondo rispetto per l’esperienza umana nello spazio urbano.
Puntiamo a superare la frammentazione: troppo spesso, nella città moderna, la mobilità è stata concepita come un insieme di elementi scollegati, in cui edifici e spazi pubblici restano entità separate. In Lombardini22, invece, proponiamo un modello in cui la transizione tra spazio privato e pubblico diventa un continuum progettato con cura, dove l’interazione tra marciapiedi, piazze e ingressi degli edifici definisce la qualità della vita urbana. L’accessibilità non è solo una questione di percorsi, ma di esperienze, di come le persone vivono e si muovono nello spazio.
Alla base di questo approccio ci sono analisi approfondite dei flussi pedonali, dei nodi di interscambio e della relazione tra le diverse funzioni urbane. È un lavoro che si nutre di dati e di ricerca, ma che trova la sua forza nell’applicazione concreta: spazi di transizione fluidi tra l’edificio e la città, con aree di sosta e verde pubblico, soluzioni per la mobilità sostenibile come parcheggi per biciclette e stazioni di micromobilità, ambienti inclusivi che favoriscano l’interazione sociale e riducano la dipendenza dall’auto.
Wayfinding e connessione tra spazi
Il wayfinding, inteso come processo cognitivo di orientamento e navigazione nello spazio urbano, gioca un ruolo fondamentale nel garantire un’interazione fluida tra città, edifici e persone. Secondo Ibrahim, esperto di urbanistica esperienziale, la qualità di uno spazio pubblico non dipende solo dalla sua configurazione fisica, ma anche dalla sua capacità di connettere in modo intuitivo il tessuto urbano.
Nella sua teoria, il piano terra degli edifici assume un ruolo cruciale come spazio di transizione tra pubblico e privato. Questo livello è il punto di interfaccia in cui si realizza l’esperienza urbana, consentendo agli utenti di spostarsi fluidamente da un ambiente aperto a uno chiuso senza perdere il senso di orientamento.
L’esperienza multisensoriale dello spazio urbano è fondamentale per creare percorsi intuitivi, capaci di orientare naturalmente chi li attraversa. In Lombardini22 applichiamo questi principi attraverso un wayfinding intelligente, con segnaletica chiara e materiali tattili, spazi flessibili in grado di adattarsi alle diverse esigenze durante la giornata, e l’integrazione di tecnologie smart per migliorare la fruizione dello spazio pubblico.
Mobilità e digitalizzazione: le reti urbane
Ma la mobilità di oggi non è solo fisica: è anche digitale. Il sociologo Manuel Castells, con la sua teoria della "Network Society", ha messo in evidenza come le città moderne siano attraversate da flussi continui di persone, informazioni e servizi. Un’architettura all’altezza di questa complessità non può limitarsi a progettare edifici: deve creare reti connesse, in cui la tecnologia diventa un ponte tra lo spazio e chi lo vive. Ecco perché integriamo nei nostri progetti infrastrutture digitali per migliorare la connettività urbana, soluzioni di Mobility as a Service (MaaS) per una pianificazione degli spostamenti sempre più intuitiva, e spazi pensati per favorire la coesione sociale, riducendo la distanza tra luoghi di lavoro, vita e svago.
Il nostro approccio alla mobilità sostenibile è dunque una sintesi tra urbanistica esperienziale e network society, un modello progettuale che risponde alle sfide contemporanee con soluzioni concrete e misurabili. Grazie all’uso di linee guida internazionali, analisi avanzate dei dati e una progettazione sensibile alle dinamiche sociali e tecnologiche, il nostro proposito è disegnare spazi che non solo migliorino l’accessibilità e l’efficienza urbana, ma promuovano un nuovo modo di vivere la città: più sostenibile, più inclusivo, più umano.
DI OGNUNO
Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.
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