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Hotel Identity

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L'Hotel come prodotto tra spazio, impresa ed esperienza
24/11/2017
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L’Italia rimane contraddistinta da una forte frammentazione nell’offerta alberghiera, tuttavia il suo terreno si è dimostrato fertile per importanti investimenti ricettivi e sta lanciando sfide interessanti per la creazione di valore in un settore immobiliare che oggi si contraddistingue per un’incredibile dinamicità.

È quindi molto importante essere consapevoli dei diversi ruoli, poiché dalla specificità del proprio ruolo si può dare un’accelerazione al processo, una visione, che porta alla creazione di un valore consapevole.

Zoran Bačić, Senior Partner e Managing Director di Horwath HTL Italia, ritiene che L’albergo è un asset class molto particolare, spesso confuso con il residenziale, il commerciale, gli uffici: settori in cui tutto si basa sul metro quadro. Nell’albergo i metri quadri non significano molto, ciò che è importante è il business che si riesce a generare e questo dipende da una buona definizione del concept. Noi partiamo da molto prima, da un’attentissima analisi di mercato, poi entriamo nella fase di definizione del concept, che non è un concept tecnico ma contenutistico: cosa deve avere un albergo per essere di successo?” 

Marco Stoppelli, Managing Partner di Società Rinascimento Valori, “Il concept è importante ma non è l’unico elemento che crea valore, né lo è l’oggetto immobiliare: è un insieme di fattori. Credo che oggi bisogna proporre non un immobile ma un prodotto.

Un prodotto che, spesso, deve soddisfare guidelines molto stringenti con le quali le catene alberghiere hanno sviluppato una confidenza corroborata dalla consuetudine, anche a livello mondiale. All’architetto è chiesto di declinarne le caratteristiche in modi nuovi, ma nel quadro di un’identità tendenzialmente non modificabile, pena l’irriconoscibilità del brand. Tradurre in spazio architettonico il brand significa giocare tra un linguaggio riconoscibile a livello collettivo, che permette ai clienti di “ritrovarsi” e soddisfare determinate aspettative, e una qualità emotiva, intima e individuale meno codificabile a priori: una certa teatralità, l’uso di materiali, texture e decori che arricchiscono le superfici, tutto ciò può esprimere l’identità di un marchio che è esso stesso luogo, cioè l’insieme di qualità stilistiche che una determinata comunità sceglie di frequentare e abitare, e che pretende di riconoscere all’interno di uno standard i cui valori attesi, tanto codificati quanto ineludibili, determinano un preciso (e in qualche modo globale) spazio abitabile.

Continua a leggere il Position Paper su Medium o scarica la versione PDF

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November 24, 2017
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November 24, 2017

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L’Italia rimane contraddistinta da una forte frammentazione nell’offerta alberghiera, tuttavia il suo terreno si è dimostrato fertile per importanti investimenti ricettivi e sta lanciando sfide interessanti per la creazione di valore in un settore immobiliare che oggi si contraddistingue per un’incredibile dinamicità.

È quindi molto importante essere consapevoli dei diversi ruoli, poiché dalla specificità del proprio ruolo si può dare un’accelerazione al processo, una visione, che porta alla creazione di un valore consapevole.

Zoran Bačić, Senior Partner e Managing Director di Horwath HTL Italia, ritiene che L’albergo è un asset class molto particolare, spesso confuso con il residenziale, il commerciale, gli uffici: settori in cui tutto si basa sul metro quadro. Nell’albergo i metri quadri non significano molto, ciò che è importante è il business che si riesce a generare e questo dipende da una buona definizione del concept. Noi partiamo da molto prima, da un’attentissima analisi di mercato, poi entriamo nella fase di definizione del concept, che non è un concept tecnico ma contenutistico: cosa deve avere un albergo per essere di successo?” 

Marco Stoppelli, Managing Partner di Società Rinascimento Valori, “Il concept è importante ma non è l’unico elemento che crea valore, né lo è l’oggetto immobiliare: è un insieme di fattori. Credo che oggi bisogna proporre non un immobile ma un prodotto.

Un prodotto che, spesso, deve soddisfare guidelines molto stringenti con le quali le catene alberghiere hanno sviluppato una confidenza corroborata dalla consuetudine, anche a livello mondiale. All’architetto è chiesto di declinarne le caratteristiche in modi nuovi, ma nel quadro di un’identità tendenzialmente non modificabile, pena l’irriconoscibilità del brand. Tradurre in spazio architettonico il brand significa giocare tra un linguaggio riconoscibile a livello collettivo, che permette ai clienti di “ritrovarsi” e soddisfare determinate aspettative, e una qualità emotiva, intima e individuale meno codificabile a priori: una certa teatralità, l’uso di materiali, texture e decori che arricchiscono le superfici, tutto ciò può esprimere l’identità di un marchio che è esso stesso luogo, cioè l’insieme di qualità stilistiche che una determinata comunità sceglie di frequentare e abitare, e che pretende di riconoscere all’interno di uno standard i cui valori attesi, tanto codificati quanto ineludibili, determinano un preciso (e in qualche modo globale) spazio abitabile.

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