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Come creare uno spazio architettonico adeguato agli utenti?

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La prima RSA In Italia disegnata con un brief TUNED
30/1/2018
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Le scelte progettuali, e il disegno che le rappresenta, possono essere guidate in direzioni molto diverse: verso i bisogni e le attese delle persone che quello spazio andranno ad abitare oppure verso i bisogni espressi dai soggetti che useranno il processo per produrre rendite economiche immediate e di gestione. L’ideale è rendere complementari ed equilibrate le due dimensioni, quella sociale ed economica.

TUNED è un processo che sviluppa un Brief, cioè un sistema coordinato di indicazioni architettoniche, con lo scopo di generare questo equilibrio. Questo processo è guidato, oltre che dall’architettura, dalle neuroscienze cognitive, la neurobiologia e l’antropologia.

A Maserà di Padova, lo scorso novembre è stato presentato un progetto per la realizzazione di una nuova Residenza per Anziani non autosufficienti, nel corso di una gara indetta dalla locale Amministrazione Comunale. La sfida lanciata dal gruppo KOS di proporre la prima RSA in Italia disegnata sulla scorta di questi nuovi criteri, ha visto protagonista TUNED e Lombardini22.

IL PROGETTO 

Il contesto 

Il corpo di fabbrica si è inserito nell’ampio terreno rettangolare indicato nel bando, cercando di regolare la sua posizione grazie al dialogo con le emergenze pubbliche del contesto immediato, la scuola materna e la chiesa, in modo da saldare attraverso queste relazioni una germinale res publica. A questo fine, il piano terra contenente tutti i servizi comuni è stato allineato con la facciata della scuola materna, mentre i due piani fuori terra delle residenze, sono stati ruotati di 45 gradi per riprendere, a scala urbana, l’orientamento della chiesa nel quartiere e garantire alle aree comuni la ricezione della luce nel modo più opportuno, elemento essenziale per una RSA.

La rotazione dei due piani residenziali, rispetto al piano terra, ha permesso di orientare le ampie finestre della sala comune sul paesaggio collinare degli Euganei, in modo da realizzare una proiezione molto positiva all’interno allo spazio architettonico. Al piano terra la traslazione ha liberato generosi spazi porticati e al piano primo giardini pensili.

Le neuroscienze e il progetto architettonico

Prima di tutto, l’aspetto esterno dell’edificio e lo spazio del giardino risentono delle analisi preliminari, nel senso che gli obiettivi di TUNED assunti come riferimento hanno indotto, ad esempio, a ridurre al massimo l’altezza reale/percepita dell’edificio e a trasformare il parco anche in strumento terapeutico per l’Alzheimer, allo stesso modo dei giardini pensili al piano primo.

Quali sono dunque le analisi preliminari a partire dalle quali si sviluppa il Brief progettuale? Si tratta della fase in cui vengono messe a fuoco le attese pre-cognitive degli utenti, nei momenti più importanti della giornata. L’utilizzo degli spazi può, infatti, attraverso la relazione che ognuno instaura con geometria, misure, materiali, luce e ritmo visivo, rendere visibile l’invisibile, far toccare attese recondite grazie alla forma dello spazio, che assume il ruolo di seconda coscienza.

Il progetto di Maserà ha messo in rilievo, nella fase di analisi iniziale, le attese degli anziani ospiti nel momento di avvicinamento all’edificio, in particolare la prima volta, nel momento del risveglio, in uscita dalla camera, come quelle in ingresso alla camera, quando si torna verso il letto per coricarsi la sera. Anche il corridoio è stato oggetto di studio, infatti troppo spesso è considerato un semplice canale di deambulazione, quando invece per la frequenza di utilizzo è uno degli ambiti più rilevanti nel generare emozioni e sentimenti. Infine, gli spazi comuni nei due piani residenziali dove convergono i tre nuclei di camere sono di grande importanza nel coadiuvare le attività del personale e nella stratificazione di senso del tempo quotidiano.

I sentimenti attesi 

I sentimenti attesi, propri dei quattro ambiti spaziali, sono stati messi in luce attraverso la combinazione delle teorie sui sistemi emotivi di Jak Pankseep e di Antonio Damasio. Questa analisi ha permesso di definire la qualità emotiva che il progetto architettonico deve far riemergere e rammemorare, proprio come seconda coscienza, nel corso della percezione quotidiana degli spazi. L’arrivo all’edificio deve rendere visibile il senso di coappartenenza, mentre l’uscita dalla camera un sentimento di nuovo inizio,  a differenza del sentimento di cura e protezione nel rientro finale alla sera. Il corridoio deve attivare l’emozione del cambiamento, mentre lo spazio comune ai piani un’atmosfera emotiva di rigenerazione.

Un tassello cruciale di TUNED è costituito dalle ricerche* che hanno incrociato antropologia, neurobiologia, neuroscienze e teoria corporea del linguaggio e che hanno permesso di comprendere come le emozioni associate ai movimenti del corpo siano simbiotiche con i sentimenti di fondo attesi nel corso delle nostre attività quotidiane, che infatti svolgiamo identiche, con qualche differenza, da tre milioni di anni, ben prima della nascita della parola. Quindi, sono le mappe neuronali dei gesti nello spazio, fatte di comandi motori, registrazioni visive ed emozioni, cablate nella corteccia cerebrale, ad aver suggerito come le caratteristiche dello spazio possano consentire di liberare il proprio gradiente emotivo durante l’interazione con l’uomo.

Il progetto della Residenza per Anziani di Maserà, quindi, sulla scorta delle analisi fisiologiche dei diversi movimenti - l’abbraccio per l’ingresso all’edificio, il passo di danza per il corridoio, il tuffo e lo sdraiarsi per la camera ed infine il gesto di rialzarsi per la sala comune - ha definito  le caratteristiche degli ambiti architettonici in modo coerente ed analogico con la fisiologia del movimento e con i sentimenti attesi degli utenti.

Certamente il percorso di ricerca per adeguare sempre meglio il progetto alle attese delle persone è solo all’inizio: il progetto di Maserà rimane, comunque, uno dei primi tasselli di un grande mosaico che resta tutto da comporre.

 

*Dal lavoro di Merlin Donald, fino a Francisco Varela, Evan Thompson, Mark Johnson, Vittorio Gallese e George Lakoff.

 

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January 30, 2018
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January 30, 2018

Come creare uno spazio architettonico adeguato agli utenti?

Le scelte progettuali, e il disegno che le rappresenta, possono essere guidate in direzioni molto diverse: verso i bisogni e le attese delle persone che quello spazio andranno ad abitare oppure verso i bisogni espressi dai soggetti che useranno il processo per produrre rendite economiche immediate e di gestione. L’ideale è rendere complementari ed equilibrate le due dimensioni, quella sociale ed economica.

TUNED è un processo che sviluppa un Brief, cioè un sistema coordinato di indicazioni architettoniche, con lo scopo di generare questo equilibrio. Questo processo è guidato, oltre che dall’architettura, dalle neuroscienze cognitive, la neurobiologia e l’antropologia.

A Maserà di Padova, lo scorso novembre è stato presentato un progetto per la realizzazione di una nuova Residenza per Anziani non autosufficienti, nel corso di una gara indetta dalla locale Amministrazione Comunale. La sfida lanciata dal gruppo KOS di proporre la prima RSA in Italia disegnata sulla scorta di questi nuovi criteri, ha visto protagonista TUNED e Lombardini22.

IL PROGETTO 

Il contesto 

Il corpo di fabbrica si è inserito nell’ampio terreno rettangolare indicato nel bando, cercando di regolare la sua posizione grazie al dialogo con le emergenze pubbliche del contesto immediato, la scuola materna e la chiesa, in modo da saldare attraverso queste relazioni una germinale res publica. A questo fine, il piano terra contenente tutti i servizi comuni è stato allineato con la facciata della scuola materna, mentre i due piani fuori terra delle residenze, sono stati ruotati di 45 gradi per riprendere, a scala urbana, l’orientamento della chiesa nel quartiere e garantire alle aree comuni la ricezione della luce nel modo più opportuno, elemento essenziale per una RSA.

La rotazione dei due piani residenziali, rispetto al piano terra, ha permesso di orientare le ampie finestre della sala comune sul paesaggio collinare degli Euganei, in modo da realizzare una proiezione molto positiva all’interno allo spazio architettonico. Al piano terra la traslazione ha liberato generosi spazi porticati e al piano primo giardini pensili.

Le neuroscienze e il progetto architettonico

Prima di tutto, l’aspetto esterno dell’edificio e lo spazio del giardino risentono delle analisi preliminari, nel senso che gli obiettivi di TUNED assunti come riferimento hanno indotto, ad esempio, a ridurre al massimo l’altezza reale/percepita dell’edificio e a trasformare il parco anche in strumento terapeutico per l’Alzheimer, allo stesso modo dei giardini pensili al piano primo.

Quali sono dunque le analisi preliminari a partire dalle quali si sviluppa il Brief progettuale? Si tratta della fase in cui vengono messe a fuoco le attese pre-cognitive degli utenti, nei momenti più importanti della giornata. L’utilizzo degli spazi può, infatti, attraverso la relazione che ognuno instaura con geometria, misure, materiali, luce e ritmo visivo, rendere visibile l’invisibile, far toccare attese recondite grazie alla forma dello spazio, che assume il ruolo di seconda coscienza.

Il progetto di Maserà ha messo in rilievo, nella fase di analisi iniziale, le attese degli anziani ospiti nel momento di avvicinamento all’edificio, in particolare la prima volta, nel momento del risveglio, in uscita dalla camera, come quelle in ingresso alla camera, quando si torna verso il letto per coricarsi la sera. Anche il corridoio è stato oggetto di studio, infatti troppo spesso è considerato un semplice canale di deambulazione, quando invece per la frequenza di utilizzo è uno degli ambiti più rilevanti nel generare emozioni e sentimenti. Infine, gli spazi comuni nei due piani residenziali dove convergono i tre nuclei di camere sono di grande importanza nel coadiuvare le attività del personale e nella stratificazione di senso del tempo quotidiano.

I sentimenti attesi 

I sentimenti attesi, propri dei quattro ambiti spaziali, sono stati messi in luce attraverso la combinazione delle teorie sui sistemi emotivi di Jak Pankseep e di Antonio Damasio. Questa analisi ha permesso di definire la qualità emotiva che il progetto architettonico deve far riemergere e rammemorare, proprio come seconda coscienza, nel corso della percezione quotidiana degli spazi. L’arrivo all’edificio deve rendere visibile il senso di coappartenenza, mentre l’uscita dalla camera un sentimento di nuovo inizio,  a differenza del sentimento di cura e protezione nel rientro finale alla sera. Il corridoio deve attivare l’emozione del cambiamento, mentre lo spazio comune ai piani un’atmosfera emotiva di rigenerazione.

Un tassello cruciale di TUNED è costituito dalle ricerche* che hanno incrociato antropologia, neurobiologia, neuroscienze e teoria corporea del linguaggio e che hanno permesso di comprendere come le emozioni associate ai movimenti del corpo siano simbiotiche con i sentimenti di fondo attesi nel corso delle nostre attività quotidiane, che infatti svolgiamo identiche, con qualche differenza, da tre milioni di anni, ben prima della nascita della parola. Quindi, sono le mappe neuronali dei gesti nello spazio, fatte di comandi motori, registrazioni visive ed emozioni, cablate nella corteccia cerebrale, ad aver suggerito come le caratteristiche dello spazio possano consentire di liberare il proprio gradiente emotivo durante l’interazione con l’uomo.

Il progetto della Residenza per Anziani di Maserà, quindi, sulla scorta delle analisi fisiologiche dei diversi movimenti - l’abbraccio per l’ingresso all’edificio, il passo di danza per il corridoio, il tuffo e lo sdraiarsi per la camera ed infine il gesto di rialzarsi per la sala comune - ha definito  le caratteristiche degli ambiti architettonici in modo coerente ed analogico con la fisiologia del movimento e con i sentimenti attesi degli utenti.

Certamente il percorso di ricerca per adeguare sempre meglio il progetto alle attese delle persone è solo all’inizio: il progetto di Maserà rimane, comunque, uno dei primi tasselli di un grande mosaico che resta tutto da comporre.

 

*Dal lavoro di Merlin Donald, fino a Francisco Varela, Evan Thompson, Mark Johnson, Vittorio Gallese e George Lakoff.

 

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January 30, 2018
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